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La Chiamata a una Guida Libera e Universale

Gabriele Pao-Pei Andreoli, Sua Em.za Rev.ma Cardinale Pietro Parolin, Patrizia Marin

Papa Francesco, Gabriele Pao-Pei Andreoli

IASCOOP

Gabriele Pao-Pei Andreoli, Kathleen Rogers, Massimiliano G. Falcone

Patrizia Marin, Kathleen Rogers

N.Y. Climate week nel solco lasciato da Papa Francesco. Si lavora attendendo il nuovo Pontefice “della cooperazione”

ROMA, ITALY, April 28, 2025 /EINPresswire.com/ -- In un’epoca segnata da smarrimento, da rapide trasformazioni e da un crescente senso di incertezza globale, si avverte più che mai il bisogno di una guida che sappia tessere con intelligenza, prudenza e visione il fragile tessuto della comunità umana e spirituale.

Quando le fondamenta sembrano tremare e le parole rischiano di disperdersi come polvere al vento, emerge con forza la necessità di una presenza capace di unire, di ascoltare e di ricucire gli strappi di un mondo frammentato. Una presenza discreta ma incisiva, capace di orientare senza clamore, di costruire ponti dove altri vedono solo barriere, di difendere la dignità della persona senza cedere alle urgenze effimere del tempo.

In tale contesto, il prossimo appuntamento con il futuro della Chiesa si preannuncia particolarmente complesso. Un Conclave chiamato a discernere tra voci molteplici, in cui una larga parte dei Padri Cardinali è espressione di nuove geografie spirituali, preziose nella loro freschezza ma talora lontane dalla conoscenza profonda della storia, delle dinamiche e delle delicate responsabilità proprie dello Stato della Città del Vaticano. In un simile scenario, il rischio è che il peso delle decisioni ricada su chi, pur animato da sincera devozione, non possiede ancora la piena familiarità con la sottile architettura istituzionale che sorregge la Chiesa nel suo cammino terreno.

Più che mai si rende necessario individuare una guida che, oltre alla sapienza spirituale e alla profondità umana, sia dotata di quella libertà interiore che nasce da un’appartenenza esclusiva al Vangelo e alla Chiesa universale. Una guida non vincolata da legami particolari a congregazioni o ordini, così da poter agire nella pienezza della propria responsabilità apostolica, immune da pressioni o da compromessi che ne potrebbero limitare l’azione. Una libertà evangelica e istituzionale, preziosa come l’aria per la missione di Pietro in questo nostro tempo.

In questa prospettiva, appare ancor più luminosa la figura di chi, lungo il proprio cammino, ha dato prova di rara maestria nell’arte del discernimento, della diplomazia del cuore e della composizione paziente delle relazioni tra popoli, culture e fedi diverse. Una mente lucida, nutrita da una profonda umanità e da un incondizionato amore per la verità.

Non è il clamore che rivela i veri condottieri dello spirito, ma la loro capacità di rimanere saldi nella tempesta, di indicare la via con il semplice gesto di chi, senza imporsi, accompagna. Non serve il fragore delle dichiarazioni: bastano piccoli segni di sapienza, capaci di aprire spazi di fiducia laddove il sospetto minaccia di prevalere.

Oggi, più che mai, si fa invocazione il desiderio di un pastore capace di leggere i tempi con lucidità evangelica, di riconciliare gli opposti, di ridare voce ai silenzi profondi dell’anima umana. Un costruttore di pace che sappia incarnare, con discrezione e fermezza, il senso più alto del servizio: farsi prossimo all’umanità ferita, guidandola verso orizzonti di unità, libertà e speranza.

In un mondo disorientato, il tessitore paziente e sapiente diventa il segno più eloquente della Provvidenza all’opera.

Queste riflessioni nascono dall’esperienza maturata in anni di servizio nella promozione del dialogo tra culture, religioni, governi, comunità accademiche e scientifiche, in costante collaborazione con le istituzioni della Santa Sede. Un percorso vissuto nel segno della discrezione e dell’umile dedizione, con la profonda convinzione che solo attraverso l’incontro e la cooperazione si possa costruire un futuro di pace e di autentica fraternità.

A conferma di questo impegno, il 19 aprile scorso, poche ore prima della scomparsa del Santo Padre Francesco, abbiamo ricevuto — per voce del Cardinale Segretario di Stato — una missiva nella quale il Pontefice impartiva la sua benedizione e i suoi saluti all’evento Earth Day 2025. Forti di questo messaggio e della responsabilità che ne deriva, insieme alla Dr. Patrizia Marin, responsabile per l’ambiente dell’Istituto di Studi Avanzati e Cooperazione (IASC), e in collaborazione con Kathleen Rogers, Presidente di Earth Day Network e Massimiliano Falcone “Global Special Envoy Earth Day”, abbiamo convenuto di proseguire questo cammino. Da questo momento, sotto l’egida dell’IASC World Changer, nasce il nuovo programma “The Legacy of Laudato Si’”, con un evento di lancio New York il prossimo 24 settembre durante la Climate Week, per onorare l’eredità spirituale e morale lasciata da Papa Francesco, certi che il nuovo Pontefice saprà raccoglierne l’ispirazione e proiettarla verso nuove strade di speranza per l’umanità e per il creato.

Sir Prof Gabriele Pao-Pei Andreoli presidente IASC interlocutore referente Pontificia Accademia di Teologia, Vaticano

Patrizia Marin
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